Abitazione di tipo civile all'asta in Via emilio lavagnino 20, interno 6 a Roma (RM)

Descrizione

Quota pari a 1/1 del diritto di proprietà su appartamento sito in Roma – Via Emilio Lavagnino, 20, interno 6, piano 2, composto da ingresso, soggiorno/pranzo con angolo cottura, tre camere, due disimpegni, due bagni, un ripostiglio, due balconi e un ripostiglio contiguo con accesso dal pianerottolo delle scale. Superficie convenzionale mq. 104,76. Identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al foglio n. 57, part. 263, sub. 503, Zc. 6, Categoria A2, Cl.4, Cons. 5,5, Superficie catastale 119 mq, Rendita € 653,32, Piano 2. Confini: int. 5, corte comune, distacco verso particella n. 782, distacco verso via della Giustiniana, corpo scale comune, ripostiglio pertinenziale, salvo altri. Il fabbricato di cui l’immobile fa parte è stato edificato in assenza delle prescritte autorizzazione edilizie. Per l’unità immobiliare in oggetto è stata presentata istanza di condono n° 86/133524 sot 2) con conseguente rilascio di Concessione in Sanatoria n° 310923 del 28.01.2004. Lo stato dei luoghi non corrisponde alla planimetria catastale (rispondente alla Concessione edilizia in Sanatoria), sebbene il totale della superficie condonata sia equivalente. Risulta, infatti, nello stato di fatto una differente distribuzione interna, con annesso ripostiglio pertinenziale non direttamente collegato all’unità immobiliare e una differente configurazione delle finestrature. Tali opere, realizzate senza titolo, sono, al contempo, conformi alla disciplina urbanistica e dunque avrebbero potuto essere autorizzate su regolare istanza. Pertanto, sarà necessaria la presentazione di Accertamento di Conformità (art. 36 del T.U) per la regolarizzazione urbanistica della differente distribuzione interna e dei prospetti esterni. Si evidenzia che, ricadendo l’immobile in area vincolata, per le modifiche dei prospetti, sarà necessaria l’acquisizione del parere vincolante da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale depositato in atti. Il bene è occupato dal debitore esecutato, liberabile al decreto di trasferimento su istanza dell’aggiudicatario.